Pokémon LoveRainbow

Il passato di Serena, in esclusiva il mio obrobrio XD

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view post Posted on 30/12/2013, 14:55
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Titolo: Il passato di Serena
Rating: (Per ora) Per tutti
Avvertenze: nessuna
Betareader (se ne avete usata una): nessuno
Note Aggiuntive: in esclusiva per voi pubblicizzerò il mio obrobrio lavoro, e prima ff sui Pokémon. Questa ff è un tributo particolare a Serena e al suo passato. Ovviamente ho fatto leggerissime modifiche sulla storia originale per renderla più conforme alle mie idee. Spero che non vi addormentiate o vomitiate (spero di no XD), anche se poi non avrete tutti i torti. Vi avviso che però è il mio primo lavoro che pubblico, quindi direi che parto male, ma meglio tardi che mai. Buona lettura!
Desclaimer: Alcuni personaggi utilizzati non sono di mia proprietà, bensì della Pokémon. La fanfiction che ho scritto non ha il fine di lucro.
Breve Descrizione: E' un lungo flashback in cui Serena racconta a Ash, Clemont e Bonnie il suo passato. Breve spoiler: faranno delle brevi apparizioni alcuni personaggi molto amati, sta a voi scoprirlo chi XD


1° cap.

C'era una leggera brezza autunnale mattutina a Luminopoli, e le foglie secche cadevano dolcemente sulle strade asfaltate. Ash, con Pikachu sulla spalla, Serena, Clemont e Bonnie erano appena usciti dalla casa dei due fratelli. All'improvviso un colpo di vento li investì in pieno, raggelandoli in un istante.
-Accidenti, che freddo!- Bonnie strillò tremando. Poi guardò nella sua borsetta gialla: Dedenne dormiva ancora. Beato lui, pensò.
Ash e Pikachu tremavano ancora. -Forse è meglio se ci rifugiamo in un Centro Pokémon alla svelta!-
-Non hai tutti i torti, Ash.- Clemont fissò il cielo. Quel colpo di freddo aveva portato enormi cumulonembi carichi di pioggia, e intanto cominciava già a piovere. -so dov'è il Centro più vicino!- Clemont cominciò a correre, e gli altri lo raggiunsero di corsa.

Arrivarono appena in tempo al Centro Pokémon prima che la pioggia li inzuppasse d'acqua. Il Centro era vicino alla Torre Prisma e davanti ad un edificio con un mulino. Serena lo riconobbe entrando nel Centro Pokémon.
-Non sapevo che c'era un Centro Pokémon qui, e dire che ce l'avevo proprio sotto il naso...- con queste parole Serena catturò l'attenzione di Ash, Clemont e Bonnie, che non compresero a fondo ciò che Serena intendesse dire...
-Cosa vuoi dire con "ce l'avevo sotto il naso"?- Bonnie era la più interessata dei tre, e la implorò di spiegarsi. Serena era sorpresa dall'interesse di Bonnie. Poi guardò fuori. La pioggia era incessante, pareva non smettere più. Serena sospirò. -è una lunga storia, e a quanto pare mi toccherà raccontarla..- Bonnie strillò e saltellò felice per il Centro Pokémon, mentre Serena si agitò per la tensione. La mia storia non è una fiaba a lieto fine, pensò sospirando.
-Non vediamo l'ora di ascoltare la tua storia- Commentò Clemont, e andò a riprendere Bonnie. Gli altri allenatori fissavano Bonnie saltellare per l'edificio.
Ash e Serena erano rimasti da soli, a parte Pikachu, che si trovava ancora sulla spalla di Ash. Serena cominciò ad arrossire leggermente, e Ash se ne rese conto. Si avvicinò a lei, e Serena si agitò ancora di più. Ash le toccò la spalla sinistra per incoraggiarla. -Non devi agitarti. In fondo devi raccontarci una storia, no?- Cominciò ad andarsene, lasciando Serena incredula a quello che aveva sentito, e rossa come una baccaliegia, quando Ash si girò da lei e riattaccò a parlare. -Senti, perché non trovate dei posti? Io vado a ordinare da mangiare perché quando ascolto dei racconti mi viene sempre fame!- Pikachu cadde dalla spalla di Ash come rassegnato, e Serena fu in procinto di cadere. Ash guardò Pikachu e Serena imbarazzato, e ridacchiando per l'imbarazzo, prese in braccio Pikachu e fuggì in punta di piedi. In quel momento Serena si rimise in piedi e si sistemò. -Accidenti, Ash Ketchum, sei davvero incorr-- si girò di scatto che si rese conto che Ash non c'era più. Serena si trovò da sola, e, nervosa, sbatté un piede. -Uffa!- Si rassegnò, sospirò e raggiunse Clemont, che intanto era riuscito ad acchiappare Bonnie, che strillò a Serena: -Guarda Serena! Dedenne si è finalmente svegliato!-

Clemont, Bonnie e Serena trovarono un angolino della tavola calda e si sistemarono. Bonnie e Serena si sedettero vicine. Una cameriera si avvicinò ai ragazzi. -Benvenuti! Volete ordinare?-
-Ehi, senti, ti andrebbe di uscire con mio fratello???- Bonnie quel giorno era davvero scatenata. La cameriera rimase incredula dalla domanda, Clemont diventò rosso di vergogna e Serena rise in silenzio.
-Bonnie, quante volte ti ho detto che non devi intralciarti nella mia vita privata?- Clemont sgridò con rabbia la ragazzina, che contrattaccò. -Beh, se non lo sai ancora, io sono tua sorella, posso fare ciò che mi pare della tua vita-
-E INVECE NO!- Clemont si arrabbiò seriamente, facendo spaventare la povera cameriera, e Bonnie e Serena furono impassibili all'ira di Clemont. Poi Clemont si calmò e si scusò in fretta con la cameriera. -Chiedo perdono, signorina! Mia sorella a volte è un po' impertinente! Vorremmo ordinare, se non le dispiace...- Clemont era imbarazzato per la scenata con Bonnie e si nascose nell'angolino.
-Noi ordiniamo delle crépes! Io la vorrei con la marmellata di Baccapesca. Tu, Bonnie?-
-Io la prendo al cioccolato!- La cameriera prese nota delle ordinazioni. -E... il ragazzo?- Le ragazze fissarono perplesse Clemont, rinchiuso nell'angolino, imbarazzato. -Fratello, come vuoi le crépes?- Clemont mugugnava per la vergogna, perciò la decisione toccava a Serena e a Bonnie. -Anche a lui al cioccolato.- rispose Serena rassegnata. -E tante Bacche per i nostri Pokémon!- Bonnie aggiunse in fretta, e Serena approvò.
-Bene, volete dell'altro?- -Ehm, sì. Quattro Latte Mumu, più due o tre ciotole per i Pokémon- Serena aggiunse. -Molto bene, arrivano subito.- La cameriera se ne andò.
Bonnie, intanto, sentendosi in colpa, cercò di scusarsi con il fratello. -Perdonami, Clemont, ti prego, io ti voglio bene!-
Clemont, dal suo angolino, si commosse alle parole della sorellina e tentò di abbracciarla per perdonarla, ma.. -Ehm, c'è il tavolo che mi separa da te, comunque ti perdono lo stesso, non posso proprio fare a meno di te!- Clemont, con queste parole, perdonò Bonnie, sorridendola sinceramente.
Serena, però, sentendo quelle parole, le ricordò il suo rapporto difficile con una delle sue sorelle, Donna, e si demoralizzò.

Nel frattempo che la cameriera di prima finì di servire i tre ragazzi, arrivarono Ash e Pikachu con un vassoio pieno di manicaretti di tutti i tipi. Clemont, Serena e Bonnie erano sorpresi e perplessi, fissavano Ash in silenzio.
-Scusate il ritardo, ma non vi trovavo da nessuna parte, così mi sono girato tutto il Centro Pokémon con questo vassoio che straripa. Allora, Serena, quando cominci?-
Serena arrossì leggermente e cominciò a parlare. -Ehm, d'accordo. Allora, voi sapete come si chiama quell'edificio rosso?- Serena indicò fuori alla finestra l'edificio con il mulino a vento di fronte a loro.
-Sì, io lo so. Quello è il Mulino Rosso- Clemont rispose perplesso.
-Esatto. E sapete perché ho indicato il Mulino Rosso?- Serena esitò prima di rivelare la verità. -Ecco, io ci... lavoro. O meglio, ci lavoravo.- Clemont, Bonnie e Pikachu rimasero scioccati dalla rivelazione. -Tu.. lavoravi al... Mulino Rosso?!- L'unico che non capiva era, come al solito, Ash. -Perché siete così scioccati?-
Clemont rispose scioccato alla domanda di Ash. -Il Mulino Rosso è una delle attrazioni principali di Luminopoli, ed è famosa perché contiene esclusivamente divertimenti per adulti. Ti rendi conto di quello che Serena intende dirci?!-
-...No.-
Bonnie mise la mano davanti alla sua faccia per la rassegnazione. Serena riprese a parlare. -Beh, Ash, lo capirai ascoltando questa storia. La mia.- E cominciò a raccontare.

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Fine primo capitolo. Spero che non vi siate addormentati XD.
Mi raccomando, stay tuned!

Edited by Ellen. - 30/12/2013, 18:08
 
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hermione_W
view post Posted on 30/12/2013, 16:51




Wowww carina come ff ^O^
Mi sa che presto pubblicherò anche io una storia sul forum, oltre che su Efp *^*
E tu sei iscritta a Efp?
Comunque complimenti ;)
 
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view post Posted on 30/12/2013, 17:14
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Grazzzie hermioneee, ^____^
non vedo l'ora di leggere la tua storia, vedi di muoverti XD

ehm no, non mi sono ancora iscritta, però forse potrei farci un pensierino (ovviamente, deve esserci grande richiesta XDD)

mi sono resa conto che, rileggendola, ho fatto degli errorini. Pardon! ç___ç ma io l'ho detto, è la prima volta che pubblico una storia ç___ç che vergognaaaaaaa!

continua a seguirmi, socia! ^___^
 
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hermione_W
view post Posted on 30/12/2013, 17:49




Ahahah xD Certo, figurati ^O^
Comunque ti metto il link della mia pagina di Efp, così leggi le mie storie direttamente da lì e mi fai sapere cosa ne pensi ;)

www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=278793
 
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view post Posted on 30/12/2013, 19:05
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Sorpresina sorpresotta! XD
A grande richiesta ho deciso di iscrivermi anch'io a EFP, perciò farò l'anteprima assoluta qui, poi ripubblicherò i capitoli sul mio account.
a breve metterò l'indirizzo in firma, intanto per chi intendesse cercarmi (hermione XD) sono Ellen Virginia.
Din Don!
 
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hermione_W
view post Posted on 30/12/2013, 19:25




Bene *^* Mi fa piacere saperlo :D
 
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view post Posted on 31/12/2013, 09:30
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Io non so come faccio ad essere sveglia a quest'ora, scommetto che dopo il brindisi me ne vado a letto, finché è così XD
Comunque ecco qui il secondo capitolo, non ce la facevo più ad aspettare XD
Da questo momento comincia la vera storia, ora sta a voi capire chi ci ho messo come guest star XD Buona ricerca!

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2° cap

Inizio Flashback
Dopo che Ash aveva aiutato Serena a uscire dalla foresta, da quel giorno, la vita della piccola era cambiata drasticamente. Il suo obiettivo da quel momento era quello di restituirgli il fazzoletto e ringraziarlo quanto bastava. Ma come poteva farlo? Ormai l'estate era finita, tutti se n'erano andati dal campo estivo, e Ash conosceva la ragazza come "la bambina dal cappello di paglia" e non con il suo vero nome, Serena.
Serena era tra gli ultimi, se non l'ultima, ad aspettare l'arrivo dei suoi genitori al campo estivo. Infatti sua madre, Grace, era una famosissima Rhyhorn racer, una vera celebrità in tutta Kanto, perciò, per evitare che i fan le impediscano di andare a prendere sua figlia, Grace, o il marito o gli altri figli, la andava a prendere l'ultimo giorno.
Finalmente Grace era arrivata al campo estivo... in incognito, ovviamente. Serena era felice di vedere sua mamma, che la abbracciava forte. Grace però notò il ginocchio bendato della figlia.
-Tesoro, perché hai il ginocchio bendato?-
-Mi ero persa nella foresta vicino, mi ero fatta male e non riuscivo ad alzarmi. Un bambino mi ha sentita piangere e mi ha aiutata. Mi pare che si chiami Ash.-
-Oh, che gentile. E dove abita?-
-Non lo so, mamma.-
-Beh, non fa niente. Magari da grandi vi ritroverete. Il destino riserva tante sorprese. Ora andiamo a casa. Dobbiamo prepararci per la scuola.- Concluse Grace. Madre e figlia entrarono in auto e si diressero a casa.
Abitavano a Biancavilla, vicino al Percorso 1, in una villa maestosa con un giardino enorme. Serena salutò i suoi fratelli. Sono tutti più grandi, perciò Serena è la più piccola della famiglia. Partendo dal più grande i suoi fratelli sono: Butch, Petra, Donna, Rodney e Todd, gemelli, e infine Serena. La piccola si accorse però che il padre non c'era. -Mamma, dov'è papà?-
-Ehm, tesoro, tuo padre si trova a Kalos.-
-A fare che?-
-Vedi, l'anno prossimo ci trasferiremo.-
-Un'altra volta?!- Serena ha vissuto la sua infanzia traslocando da una regione all'altra. Era troppo giovane per poter capire il perché di tutti questi traslochi, e invece capiva benissimo. Sua madre era famosa.
-Ma non ti preoccupare. In aprile finirai la scuola e poi, fino alla fine dell'autunno prossimo, potrai fare ciò che vuoi.- Grace non riuscì a risollevare il morale di sua figlia, che se ne andò a dormire piangendo. Quando finirà questo incubo?, Serena pensò piangendo in silenzio nel suo letto.

Il giorno dopo Serena andò a scuola. Non quella pubblica, ma quella privata. Serena era vestita con la divisa scolastica, per far capire che lei era dei livelli più alti. Nella sua stessa scuola veniva anche Gary Oak, il nipote del Professor Oak, anche lui celebrità universale. Gary era molto popolare a scuola, e prendeva continuamente in giro la povera Serena, che soffriva molto a causa sua. Fortunatamente era l'ultimo anno scolastico prima di diventare allenatore Pokémon.
Un giorno, però, Serena riuscì ad avere la meglio su Gary.
-Dì un po', principessa, cosa intendi fare alla fine dell'anno?-
-Questi non sono affari tuoi, Gary. Lasciami in pace.-
-Ho sentito in giro che dovrai andare a vivere nella regione di Kalos. Che c'è, non ti piace vivere qui?-
-Lasciami in pace.-
-O è per caso che tua madre deve fare il giro del mondo con il suo Rhyhorn e tu hai bisogno della mammina? Eh?-
-Ti dispiace?- Serena, con molta rabbia, diede un pugno a Gary in un occhio, e da quel giorno Gary non osò più prendere in giro la ragazzina.
Prima di Natale, il padre di Serena tornò a casa per passare le feste con la famiglia, e intanto i fratelli, di nascosto, prepararono un regalo davvero speciale per la loro sorellina.
-Mi raccomando, non dite niente del regalo a Serena fino a Natale.-
-Ricevuto, Petra.-

Natale arrivò in fretta a Biancavilla. Serena era eccitata all'idea di trovare tanti regali, come del resto, ogni bambino non vede l'ora di scartare i regali.
L'intera famiglia si radunò davanti all'albero di Natale per scartare i regali. Petra, però, con l'aiuto dei suoi fratelli, porse a Serena il loro regalo di Natale.
-Che cos'è?- Chiese Serena perplessa.
-Apri- I fratelli la incitarono ad aprire il regalo. Serena lo aprì, e vi trovò una Pokéball. Serena rimase in silenzio per qualche istante. Butch le spiegò il motivo della Pokéball.
-Vedi, ci siamo resi conto che tu non hai ancora un Pokémon a differenza di noi, e hai compiuto 10 anni questo 7 giugno, quindi ci è sembrato giusto che tu abbia--
-Un Pokémon!- Serena interruppe Butch con una voce squillante. Era colma di felicità. Ora anche lei aveva un Pokémon. Ma cosa sarà?
-Ehm, come faccio a scoprire che Pokémon è?- chiese Serena.
-Devi lanciarla, ma non qui.- Rispose Grace con un largo sorriso. Aveva partecipato in parte al regalo.
Serena, correndo da una parte all'altra, si mise il cappotto rosso e il berretto nero, gli stivali da neve, i guanti bianchi e uscì nell'enorme giardino. Aveva nevicato molto in quei giorni, la neve era caduta tempestivamente a Biancavilla, ed era ancora soffice. Faceva abbastanza freddo, ma Serena non lo sentiva. Pensava a che tipo di Pokémon possa uscire dalla ball, e a nient'altro. Però non sapeva come lanciarla, così chiese aiuto.-Ehm, mamma, come si fa?-
-Guarda e impara- Grace si preparò a lanciare la sua Pokéball. -Forza, esci fuori, Rhyhorn!- Grace lanciò forte la sua Pokéball, e dalla ball uscì fuori Rhyhorn. -Capito?-
-Ma io non so che Pokémon è-
-Niente di più semplice. Dì semplicemente "Esci fuori"- Grace spiegò in poche parole come lanciare la Pokéball, e Serena, immediatamente, si preparò a lanciare.
-Ehm, allora, esci fuori, Pokémon!- Serena, per l'emozione, fece un lancio debole, ma forte abbastanza per far uscire il suo Pokémon. Dalla Pokéball uscì fuori... un Ditto. Serena rimase incredula.
-Un... Ditto?-
-Ti piace?- chiese Petra.
-Che tipo è?- Serena era davvero perplessa.
-E' un Pokémon di tipo Normale, ma è davvero speciale: i Ditto sono in grado di cambiare aspetto, ovvero si possono trasformare in qualsiasi cosa! Che ne dici?-
-Davvero?- Serena si avvicinò a Ditto e lo prese in mano. Ditto gli fece un grande sorriso. Era contento di avere un'allenatrice come lei. Serena fissò perplessa il Pokémon.
-Allora, fatemi capire bene: Ditto è di tipo normale, giusto?-
-Sì-
-E che può trasformarsi in qualsiasi cosa, esatto?-
-Beh, dovrai scoprirlo da sola.-
-E che questa è la sua forma originale?- Serena mostrò alla famiglia il suo Ditto, come se li stesse sgridando.
-Ma... non ti piace?- Grace, il padre di Serena e i suoi fratelli cominciarono a demoralizzarsi. Evidentemente Serena non aveva gradito il regalo.
-No, non mi piace...- Serena rispose seria, poi aggiunse urlando di felicità -... Lo adoro!!- e strinse a sé Ditto. La prole era a bocca aperta. Temevano di aver deluso la piccola, invece Serena era contentissima. Ella raggiunse la sua famiglia per abbracciarla.
-Grazie! E' il regalo più bello di tutti! Siete meravigliosi!- La famiglia si strinse a Serena per un abbraccio collettivo, felici e soddisfatti del Natale che stavano passando.
---
Fine secondo capitolo.
E con questo vi auguro un felice e sereno (acc XD) Anno Nuovo, ci vediamo l'anno prossimo! Ancora Buon Anno!
Sempre stay tuned!
 
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view post Posted on 1/1/2014, 11:12
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Ecco il nuovo capitolo, qui ci ho aggiunto qualcosa di particolare, spero vi piaccia. Vai con il terzo capitolo!
---
3° cap

I mesi passarono veloci, e Serena cominciò ad allenare il suo Ditto. Insieme acquisirono esperienza lottando con i Pokémon dei suoi fratelli, quando, un giorno, i due, facendo una passeggiata, incrociarono un bambino di Biancavilla.
-Ciao, che bel Ditto! Ti voglio sfidare in una lotta!-
-Ehm, il fatto è che non sono preparata nelle lotte fuori da casa, mi dispiace-
-E a me dispiace che non te ne puoi andare dopo che mi hai sfidato!-
Parte la sfida contro Bullo!
Bullo manda in campo Rattata!
Vai Ditto!
Rattata nemico usa Ruggito! La difesa di Ditto diminuisce!
-Accidenti!- Serena si innervosì a vedere Ditto sottomesso con un Ruggito. -Usa Trasformazione!- ordinò al suo Pokémon.
Ditto, incredibilmente, si trasformò non in un Rattata, ma in un Machop.
-Com'è possibile?!- Bullo rimase incredulo dalla trasformazione.
-Credimi, non lo so neppure io!- Serena rispose sorpresa, poi rifletté un istante. -Ma sì! Si è trasformato nel Machop di Butch! Ma come ha fatto? Non lo stiamo sfidando, e non c'è neppure! Beh, non importa. Usa Colpo Basso!-
Ditto(da Machop) usa Colpo Basso! È superefficace su Rattata nemico!
Rattata nemico è esausto!
Hai avuto la meglio su Bullo!
-Non ci credo! Abbiamo vinto per la prima volta fuori casa!- Serena saltellò felice e abbracciò forte Machop, che tornò sotto forma di Ditto.
-Non ci credo neppure io, ragazza! Non è una cosa normale che il tuo Ditto si trasformi in un Pokémon diverso da quello che sfidi.-
-Tu dici?-
-Ti consiglio una cosa: fai rimettere in sesto il tuo Pokémon, poi vai al laboratorio del Prof. Oak. È in cima alla collina laggiù- il Bullo indicò un enorme edificio sulla collina. -Lui è il più grande professore Pokémon del mondo. Forse lui ti potrà dire il perché dell'anomalia del tuo Ditto.-
-Oh. Grazie.- Serena fissò il Bullo andarsene, e lei tornò a casa.

Dopo aver curato Ditto, Serena si diresse al laboratorio indicato dal Bullo. Dopo una lunga salita, arrivò davanti al laboratorio, e bussò all'enorme portone.
-Ehi, c'è nessuno? Professor Oak?- Serena bussò insistentemente. Aveva bisogno di risposte. Di colpo il portone si aprì un poco. Da dentro si sentì una voce.
-Chi è?-
Serena si presentò. -Ehm, mi scusi, io mi chiamo Serena, e sto cercando il Professor Oak. Vede, io ho un Pokémon che ha qualcosa che non va.-
Il portone si spalancò. Da dentro uscì la figura più famosa di Biancavilla: quella del Professor Oak.
-Allora benvenuta, Serena! Fammi vedere il tuo Pokémon!- I due si spostarono nel vero laboratorio. Serena fece uscire Ditto dalla Pokéball.
-Uhm, hai un Ditto. Dì un po', è il tuo primo Pokémon?-
-Sì, signore.-
-Chi te lo ha regalato?-
-La mia famiglia, professore.-
-è interessante, hanno proprio fatto bene a regalarti un Pokémon come questo. Davvero.- Il professore si complimentò con Serena per Ditto, ma la ragazza era un pochino agitata.
-Professore, mi ascolti. Durante una lotta contro un Rattata, Ditto ha usato Trasformazione...-
-Sì, e allora?-
-Il fatto è che... si è trasformato in un Machop.- Il Prof. Oak rimase sorpreso dalla notizia.
-C-come hai fatto?-
-Ecco, io sono venuta qui proprio per questo! Mi può aiutare a capire se c'è qualcosa che non va al mio Ditto? Io sono molto preoccupata per lui.-
-Vedrò che cosa posso fare, cara.- Il professore cominciò ad analizzare il Pokémon della ragazza. -Vieni domattina, Serena, e ti assicuro che avrai una risposta a questo problema, va bene?-
-Sì, professore.- Serena, tristemente, se ne andò a casa a riposare. Non faceva altro che pensare a Ditto. Il suo primo Pokémon. Il Pokémon che amava da matti.

Serena non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Infatti il mattino dopo si diresse al laboratorio con le occhiaie ben visibili. Serena era certamente preoccupata.
-Entra pure, Serena.- Il professore invitò la ragazza ad entrare nel laboratorio, poi cominciò a spiegare.
-Allora, devo essere sincero con te, cara, ma questa è la prima volta che ho avuto a che fare con un Pokémon così... speciale.- Nel frattempo le diede la sua Pokéball con Ditto dentro. Serena fece uscire fuori il suo Pokémon per abbracciarlo. -Ditto! Mi sei mancato da morire!-
Oak riprese a spiegare. -Vedi, Serena, ho passato tutta la notte a studiare il tuo... caso, e ho scoperto qualcosa che non immagineresti mai.-
-Cioè?-
-Tieniti forte... La specialità del tuo Ditto è la Padronanza-
Serena fissò perplessa il professore. -...Non hai capito, vero?- Serena rispose scuotendo la testa.
-Va bene, ti spiego meglio. Ogni Pokémon ha la possibilità di avere una su tre o più abilità. Ditto, tuttavia, è uno di quei pochi Pokémon in cui è difficile scoprire le abilità così facilmente. Infatti, nelle sue schede, manca la seconda abilità, ovvero non è stata scoperta. Fino ad oggi. L'abilità Padronanza permette a Ditto di trasformarsi in un Pokémon che ha più possibilità di vincere rispetto al Pokémon sfidato. Ovviamente Ditto deve conoscere tutti i Pokémon per potersi trasformare in ciò che desidera.-
-Davvero?! Allora Ditto non sta male? Che bello!- Serena stava ancora abbracciando Ditto, che era contento di stare con lei.
-Però attenta! L'abilità può scomparire all'improvviso, senza che tu te ne accorga. Fai attenzione!-
-Lo farò, professore! Grazie!- Serena se ne andò dal laboratorio felice.
Per la strada, però, tendendo in braccio Ditto, rifletté alle parole del Professor Oak. Però. I miei fratelli hanno trovato questo Ditto con l'abilità Padronanza, qualcosa di molto raro. Dovrò far padroneggiare a Ditto questa abilità per poterne ricavare esperienza e farlo diventare forte. Fissò felice Ditto, e venne ricambiata con un grande sorriso.

Era arrivata la primavera a Biancavilla, e Serena aveva da poco finito la scuola privata. Girava da sola con la divisa scolastica per fare una passeggiata nella cittadina. Era davvero felice. Aveva finalmente finito la scuola.
Girando per il paese le parve, di colpo, di aver visto qualcuno che conosceva. Quello è Ash!
Cercò di avvicinarsi fin quanto poteva per essere sicura che fosse lui. Doveva ancora restituirgli il suo fazzoletto, quello che è servito per curare il suo ginocchio ferito l'estate scorsa. -Ash! Ash! Fermati! Devo ridarti il... tuo... fazzoletto...- Purtroppo Ash era troppo veloce, e Serena non era riuscita a raggiungerlo in tempo.
Stava per piangere per il fallimento, quando all'improvviso, da dietro, arrivò un Pidgey, che spaventò la ragazza, facendole fare un passo indietro.
La ragazza fissava il Pidgey, che a sua volta fissava lei. Che cosa voleva? Poi Serena si accorse che nella zampa destra del Pokémon volatile c'era una busta arrotolata, e la prese. Il Pidgey di colpo si alzò in volo e se ne andò. Serena srotolò la busta, la aprì e vi trovò una lettera. La lesse ad alta voce.
-”La Gentile Sig.Na Serena è pregata a presentarsi il giorno 1° aprile alle ore 8:00 AM al laboratorio del Professore Samuel Oak. Per Lei ci sarà una sorpresa che solo in pochi potranno vederla. A presto, il Laboratorio di Biancavilla”.-
Serena era perplessa dal testo della lettera. Chissà cosa sarà mai?
---
Fine terzo capitolo.
Volete sapere perché Serena ha ricevuto quella lettera? Dovrete aspettare il prossimo capitolo, anche se sono sicura che una mezza idea ce l'avete XD
Stay tuned, folks!
 
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view post Posted on 2/1/2014, 09:18
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Ecco il quarto capitolo. Credo che noterete qualcosa di familiare XD... Beh, buona lettura e buona ricerca!
---
4° capitolo

Il 1° aprile, Serena si alzò presto dal letto. La lettera che aveva ricevuto tramite... Pidgey, giorni prima, l'aveva incuriosita. Si vestì con un abito leggero rosa, una calzamaglia leggera bianca e scarpette del colore del vestito. Non ebbe il tempo di legarsi i capelli che li lasciò sciolti, e non andò nemmeno a fare colazione, tant'è che Grace la chiamò in tempo, prima che Serena uscisse dal portone.
-Serena!-
-Sì, mamma?-
-Non fai colazione?-
-Più tardi. Devo andare dal Professor Oak. Ci vediamo dopo!- Serena corse in fretta dalla sua villa. Temeva che la sua famiglia, da quando usciva per tutto il giorno per allenare Ditto, questa volta le avrebbe impedito di uscire. Ma oggi non poteva stare in casa. Doveva scoprire che cosa voleva il professore, e intendeva scoprirlo.

Serena, appena arrivata al laboratorio, vide una grande folla in festa. Evidentemente questo era un giorno speciale.
-Come mai ci sono tutte queste persone?-
-Come? Non lo sai?- Intervenne un uomo anziano. -Oggi tre giovani allenatori riceveranno uno starter di Kanto per sfidare la Lega Pokémon!-
-Sul serio?- Serena rammentò all'istante: il primo giorno di aprile alcuni allenatori ricevono uno starter a scelta per poter sfidare i Capipalestra e i Superquattro. Ma come mai aveva ricevuto quell'invito?
Si fece strada tra la folla correndo ed entrò nel laboratorio di corsa.
-Eccomi qua, Professore! Mi cercava?- Ansimava per la corsa improvvisa, quando, davanti a lei, si era posto un ragazzo alto.
-Ehi, pupa! Sei qui per diventare una delle mie cheerleaders?- Serena riconobbe all'istante quella voce inconfondibile. Si alzò per accertarsi che fosse lui. Infatti si trovò faccia a faccia con... Gary!
Anche Gary era incredulo di averla incontrata. -Tu?!-
-Sì, sono io, sorpreso, eh?- Serena, ormai diventata più forte da quando aveva dato quel pungo a Gary, sbeffeggiava con orgoglio il suo ex bullo.
-Ma che ci fai qui?!-
-L'ho chiamata io, Gary.- Il professor Oak rispose alla domanda del nipote, che era visibilmente sotto shock.
-Ma nonno, perché hai chiamato … Riccioli d'oro? Non è un'allenatrice Pokémon.- Serena guardò male Gary. Perché, tu cosa sei?, pensò tra sé e sé.
-Credimi, Gary. Serena ha il potenziale per diventare una grande allenatrice Pokémon, perciò l'ho chiamata.-
-Ah, quindi ti chiami Serena?- Gary si rivolse a Serena con un'occhiataccia, poi parlò da solo. -Però non è giusto. Uffa! Tra tutti, proprio lei!- -Guarda che ti ho sentito!- Serena era pronta a dare un altro pugno al povero Gary. Ma venne interrotta dal professore.
-Smettetela voi due! Dovete decidere quale sarà il vostro Pokémon.- I tre si spostarono su un tavolo circolare, dove erano poste tre Pokéballs. Ma una era già aperta.
-Nonno, chi ha preso il primo starter?-
-è stato un allenatore che è partito molto presto, non aveva tempo di aspettare. Perciò voi due potete scegliere tra Squirtle e Bulbasaur.-
-D'accordo, nonno. Devo capire chi è questo allenatore, e visto che ha preso Charmander, io scelgo Squirtle.- Gary sceglie Squirtle, Pokémon di tipo Acqua!
-E io prendo Bulbasaur!- Serena sceglie Bulbasaur, Pokémon di tipo Erba!
Serena, con uno sberleffo, prese Bulbasaur, che, rispetto allo starter di Gary, era più avvantaggiato. Gary era stato colto di sorpresa da Serena.
-No, aspetta... tu hai preso... Bulbasaur? Ma è un Pokémon debole.-
-Sbagliato, caro! Erba batte Acqua! E, tra parentesi, non sarò mai una tua cheerleader!-
-Ehm, non è che possiamo fare cambio?-
-Te lo tieni, così impari!- Serena gli fece la linguaccia, poi si rivolse gentilmente al Prof. Oak, che le diede il Pokédex e quattro Pokéballs.
-Grazie per la fiducia, professore, e grazie per lo starter.-
-è stato un piacere, Serena.- Il professore sorrise alla bambina che se ne andò di corsa a casa, poi si rivolse al nipote.
-Gary, hai sentito per caso Ash Ketchum?-
-No, nonno. Quell'idiota non si è fatto sentire, probabilmente sta ancora dormendo.-
-Beh, mi dispiace per lui che non sia arrivato in tempo, sperando che venga oggi.- Preoccupato, si affacciò alla finestra e vide una grande folla davanti al suo laboratorio. -Chi ha sparso la voce che oggi ci sarebbe stata la consegna degli starters?- Si girò a guardare male Gary, visibilmente imbarazzato.
-Ehm... eheh...-

Serena arrivò di corsa a casa. Ansimava un'altra volta, quando sua madre, Grace, aprì il portone.
-Serena! Allora, che cosa voleva il Professor Oak?-
La ragazzina ansimava ancora mentre le mostrava il nuovo Pokémon e il Pokédex.
-Cosa?! Vuoi viaggiare per la regione?!-
-...Sì, mamma... anf, vedi... visto che ho... ancora tempo... prima di... andarcene da qui...-
-Respira, tesoro.-
-Posso tentare almeno?-
Grace esitò un momento, poi si rese conto che la sua bambina era diventata grande, e poi poteva permettersi di fare un viaggetto prima di trasferirsi a Kalos. La madre sorrise alla sua bella figlioletta.
-Ne parlerò con papà-
-Ma mamma, devo partire subito! Non ho molto tempo. Ti prego, fammi partire adesso!-
-Beh...- poi le sorrise, da madre premurosa com'era. -D'accordo, cara. Ma dovrai fare molta attenzione.-
-Non ti devi preoccupare, mamma!- Serena, felice, corse da una parte all'altra. Si preparò da sola lo zainetto, le provviste, i ricambi, e ciò che le poteva servire durante il viaggio.
-Serena!-
-Sì, mamma?-
-Se tu, per caso, dovessi sfidare la Lega Pokémon...?-
-Davvero pensi che io possa sfidare la Lega?- Serena diede attenzione a ciò che la mamma intendesse dire. Era contenta che sua madre le dava tanta fiducia nei suoi confronti.
-Beh, chi può dirlo? Comunque, ascoltami bene: appena avrai sfidato la Lega, ci trasferiremo.-
-Oh. Giusto.- Serena, purtroppo, sapeva che non poteva sfuggire al suo destino. -Mamma, non ti preoccupare, me la saprò cavare! Ci sentiremo tramite telefono, va bene?-
-D'accordo, tesoro. Buon viaggio!- Grace salutò la figlia che se ne stava andando, mentre nello stesso momento arrivarono degli uomini con dei Machamp. -Oh, ben arrivati! Venite, vi conduco ai mobili che dovrete portar via.-

Serena superò metà del Percorso 1 senza problemi, perciò fece una pausa, per conoscere il suo nuovo Pokémon. Fece uscire Ditto dalla sua Pokéball.
-Bene, Ditto, ho il piacere di presentarti il nostro nuovo compagno di viaggio.- Con un inchino, lanciò la sfera Poké. -Vieni fuori, Bulbasaur!- Dalla Pokéball uscì fuori Bulbasaur.
-Allora, Ditto, Bulbasaur. Bulbasaur, Ditto.- I due Pokémon si fissarono per qualche istante, poi di colpo si guardarono male. Serena li fissò uno dopo l'altro, perplessa. -Ehm, ragazzi?- Si rese conto che tra i due Pokémon non c'era molta simpatia.
-Dai, fate amicizia. Dovremo fare questo viaggio tutti insieme in armonia. Forza.- Niente. I due si guardavano ancora peggio di prima. Dopo un po', Ditto si trasformò in un Ponyta per utilizzare Braciere. Serena, spaventata, prese in braccio Bulbasaur appena in tempo.
-Ditto! Come ti permetti?!- Ma Serena non fece in tempo di finire la frase che Bulbasaur usò Ruggito su Ditto. -Cosa?! Anche tu...- Bulbasaur saltò via dalle braccia dell'allenatrice e colpì Ditto con Azione. -Basta così! Rientrate!- Serena richiamò i suoi Pokémon con le sfere, e li rimproverò. -Non ci si comporta così da buoni compagni di viaggio! Da domani, farete come dico io!- Detto questo, rimise le Pokéballs nella cinta e riprese il viaggio, un po' innervosita.

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Fine quarto capitolo. Allora, cosa vi ricorda?? XD Stay tuned for more!
 
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view post Posted on 2/1/2014, 22:40
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Dai, oggi mi sento dannatamente buona TTwTT posto un altro capitolo. Buona lettura!
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5° capitolo

La ragazzina, dopo la sfuriata con i suoi Pokémon, riprese il suo viaggio per Smeraldopoli, quando, da lontano, notò uno stormo di Spearow volare verso la città. Serena, nonostante gli Spearow fossero lontani da lei, si spaventò e cominciò a correre per la paura. Secondo quanto diceva il padre di Serena, gli Spearow sono più aggressivi dei Pidgey, e tendevano anche a colpire gli allenatori in stormo fino a ferirli a morte. Serena non voleva certo fare una fine del genere.
Di colpo Serena si fermò. Il cielo si era rannuvolato senza che lei se ne accorgesse. E, ancora peggio, quei nuvoloni portavano pioggia e fulmini!
Serena cercava invano un posto sicuro, mentre la pioggia bagnava la povera allenatrice e i fulmini si scatenavano con ferocia, provocando tuoni assordanti. Fortunatamente trovò un albero cavo e ci entrò correndo. Purtroppo si ricordò troppo tardi che gli alberi attirano i fulmini, ma non aveva tempo per uscire dall'albero cavo che vide, da dietro la foresta, una luce che illuminò per due secondi o più l'oscura tempesta. Ma che cos'era quella luce?, pensò tremando dal freddo.
La tempesta durò per dieci minuti, ma per Serena sembrò un'eternità. I nuvoloni erano spariti, ed era uscito un sole che riportò la speranza alla bambina. Uscì pian piano dall'albero, poi riprese il viaggio, infreddolita dalla pioggia. Il sole però la riscaldò e le asciugò i vestiti e i capelli, e si sentì meglio.

Serena arrivò a Smeraldopoli appena calato il sole. Era piuttosto stanca e aveva anche fame. Prima vado al Pokémarket, poi a mangiare, e infine al Centro Pokémon. Però, mi sono programmata una bella serata!, pensò tra sé e sé, sollevata per essere arrivata in città.
Si trovò all'entrata del Pokémarket, quando all'improvviso vide una moto della polizia correre a tutta velocità verso il Centro Pokèmon, e rimase allibita vedendo la stessa moto entrare nel Centro. Ancora sorpresa per la scena, entrò nel Pokémarket.
-Allora, cosa devo comprare... uhm, mi servono le pozioni, mamma vuole che io ne abbia una scorta, poi non saprei... forse delle Pokéballs in più, ma non ho abbastanza Pokéyen... vabbè mi accontento delle pozioni.- Dopo aver deciso, Serena si diresse al bancone, dove un commesso si preparò per servirla.
-Buonasera! Come posso servirti?-
-Ehm, buonasera. Vorrei comprare de--
-Cosa ti serve?-
-Ehm, mi servirebbero molte pozioni.
-Quante ne vuoi?-
-Ne vorrei molte, posso?-
-Quante ne vuoi?-
-...- Il commesso fissò Serena come se fosse un robot. Serena fece un passo indietro per il terrore. Trovava il commesso inquietante, e non aveva tutti i torti. -... Ne prendo 6.-
-Sono 1800 Pokéyen.-

Serena uscì dal Pokémarket ancora terrorizzata dal commesso. Mi sa che dovrò farci l'abitudine, pensò. Ma non aveva ancora visto niente.
Non ebbe il tempo di andare a cercare una tavola calda che trovò per la strada una ragazzina con i capelli rossi corti con una bicicletta rotta sulle spalle. Essa correva furiosamente dalla parte di Serena, che mancava poco che la investiva. A piedi. Serena, fortunatamente, si scansò in tempo, e fissò la rossa allontanarsi, sempre furiosa. Oggi ne sono capitate, si disse tra sé e sé.
La biondina, ormai stanca per il viaggio, si fermò davanti alla prima tavola calda. Nel locale c'erano piccoli gruppi di persone che mangiavano e chiacchieravano tranquilli, il volume della musica in sottofondo non era molto alto, era piacevole stare in quella tavola calda. Entrò e ordinò da mangiare per sé. Si era seduta vicino alle vetrine della tavola calda, e mentre aspettava quello che aveva ordinato, fissava fuori dalle vetrate e guardava la città. Non pensava, era troppo stanca per pensare. Fissava l'enorme Centro Pokémon, visibile da dove si trovava Serena. Poi, notò che, in alto, sopra il Centro Pokémon, si era fermata una mongolfiera con il pallone a forma di Meowth. Magari saranno viaggiatori, pensò.
Nel momento in cui venne servita da un cameriere, Serena si accorse che le luci del Centro Pokémon si erano spente. Dubbiosa, chiese al cameriere.
-Scusi, come mai le luci del Centro Pokémon si sono spente?-
Il cameriere vide il Centro dalle vetrine. -Beh, signorina, ogni tanto c'è qualche blackout qui a Smeraldopoli, e poi, se nota bene, il nostro Centro Pokémon è enorme, quindi è normale che a loro ogni tanto manchi la corrente.- Detto questo, se ne andò.
Appena Serena iniziò a mangiare, le luci del Centro si riaccesero. Oh, meno male, pensò sollevata, forse il cameriere aveva ragione.
Ma non ebbe il tempo di finire il dolce che il Centro Pokémon saltò in aria. Serena rimase a bocca aperta. -E ora come devo fare per la notte?!- Perfino il cameriere di prima rimase scioccato dalla scena e dal botto. Poi arrivò al tavolo dell'allenatrice con il conto. Serena era disperata: dove poteva andare a dormire, se il Centro Pokémon è stato distrutto davanti ai suoi occhi? Il cameriere fissò la biondina compassionevolmente. Evidentemente aveva capito che l'allenatrice pensava di alloggiare lì per la notte.
-C'è qualche cosa che non va, signorina?- Serena, con la testa appoggiata sulle mani, sì alzò per rispondere al cameriere.
-Sì, a quanto pare ho un problema. Non è che per caso conosce un ostello che ospita allenatori per una notte?-
-Certo, signorina. Qui.- Rispose rassicurante. Serena lo guardò storto.
-Qui?!-
-Certo! Questa non è solo una tavola calda, ma è anche un dormitorio per allenatori. Vede, noi ne usufruiamo quando il Centro Pokémon è troppo pieno, ma visto che è successo... quel che è successo, siamo lieti di ospitarla questa notte. Gratis, a parte la cena.-
Serena non riusciva a credere a quello che aveva sentito. -Davvero?!- Stava quasi per saltargli addosso per ringraziarlo, ma aveva preferito dirgli semplicemente con un sorriso sincero -Grazie.-

Il mattino dopo, di buon'ora, Serena ripartì con il sorriso, dirigendosi verso il Percorso 2. Dopo una lunga camminata, si trovò davanti ad un bivio. -Bosco Smeraldo o Grotta Diglett?- Serena non si sentì affatto tranquilla.
A sinistra si andava per il Bosco Smeraldo, e Serena aveva paura dei boschi e delle foreste, e dopo quell'esperienza al campo estivo non se la sentiva proprio di farsi un altro bosco. -A meno che io non rincontri quell'Ash- sorrise arrossendo leggermente, per poi tornare seria -non andrò di certo a perdermi un'altra volta-.
A destra si andava invece per la Grotta Diglett, che però portava ad Aranciopoli, non a Plumbeopoli, dove la biondina era intenzionata ad andare. -Le grotte non dicono mai niente di buono- si disse -però potrei far trasformare Ditto in un Diglett, così usa Fossa per creare una piccola apertura, per poi andare a Plumbeopoli!- Serena si convinse. Andò a destra.
Dopo un'ora di camminata, la giovane si trovò davanti alla grotta. Con un po' di esitazione, Serena entrò nella grotta. Non era molto buia, però non poteva abbassare lo sguardo, anzi sì: i Diglett potevano saltare fuori per una sfida un momento all'altro.
Di colpo, ne uscì fuori uno.
Appare Diglett selvatico!
Serena rifletté due secondi. Diglett, terra. Terra, debole contro Ghiaccio, Acqua ed... Erba!
Avanti, Bulbasaur!
Diglett usa Graffio!
Serena, concentrata, ordinò a Bulbasaur Azione.
Bulbasaur usa Azione!
Non bastava per sconfiggere Diglett.

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Fine quinto capitolo.
Accidenti! Come andrà avanti la lotta? Ce la farà Bulbasaur a battere Diglett? Stay tuned!
 
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@Infinity
view post Posted on 3/1/2014, 20:49




Molto carina XD

Vediamo un pò che combina serena (oltre a pedinare inconsapevolmente Ash)
 
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view post Posted on 3/1/2014, 21:38
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Buonasera! Ecco il nuovo capitolo. Dove eravamo rimasti? Ah, sì, alla lotta contro un Diglett selvatico. Beh, buona lettura!
---
6° capitolo

Diglett usa Graffio!
Serena decise di ordinare a Bulbasaur Parassiseme.
Bulbasaur usa Parassiseme!
Parassiseme toglie energia a Diglett! È superefficace!
Diglett usa Graffio!
-Bene, è il momento! Bulbasaur, vai con Azione!-
Bulbasaur usa Azione!
Diglett è esausto!
-Bravo Bulbasaur!- Serena corse ad abbracciare il suo Pokémon. Con Bulbasaur in braccio, la piccola riprese la strada. Per il percorso, i due ebbero ancora a che fare con dei Diglett e dei Dugtrio, che occasionalmente fuggivano, e nel frattempo, Bulbasaur imparò Frustata.
Ad un certo punto, Serena e Bulbasaur si fermarono. Sentivano da dentro la grotta che Plumbeopoli era vicina. L'allenatrice fu sul punto di far uscire Ditto, quando all'improvviso un Dugtrio uscì fuori dalla terra.
Appare Dugtrio selvatico!
Vai, Bulbasaur!
Tuttavia, Bulbasaur era troppo debole per lottare, ma ci provò. -Vai Bulbasaur! Frustata!-
Bulbasaur usa Frustata! Dugtrio evita l'attacco! -Cosa? Non è possibile!-
Dugtrio usa Graffio!
La mossa di Dugtrio indebolì molto Bulbasaur. Di colpo, dalla sua Pokéball uscì Ditto. Serena però non l'aveva chiamato. -D-Ditto? Che vuoi fare?-
Ditto usa Trasformazione! Ditto si è trasformato in Squirtle!
Dugtrio usa Fossa!
Serena parlò preoccupata a Ditto, mentre prese in braccio Bulbasaur. -Ditto, non fa niente, ma non farlo. Ti prego.- Ditto, trasformato in Squirtle, girò la testa per guardarla e rassicurarla. Serena, sempre preoccupata, si convinse. -D'accordo. Usa Pistolacqua nella fossa che ha fatto Dugtrio! Fallo uscire!-
Ditto(da Squirtle) usa Pistolacqua!
È superefficace su Dugtrio!
Dugtrio uscì fuori dalla sua fossa con la mossa d'acqua e tentò di fuggire. Ma dopo pochi passi Dugtrio cadde esausto.
Dugtrio è esausto!
-Bel lavoro, Ditto!- Serena raggiunse Ditto, che tornò nella sua forma originale. Bulbasaur saltò fuori dalle braccia della sua allenatrice per ringraziare Ditto. La piccola era contenta di vedere quella scena.
-Bravi, ragazzi! Vedo che già andate d'accordo.- Bulbasaur e Ditto si guardarono contenti, e Ditto, per fare uno scherzetto, si trasformò nel suo amico. Serena ridacchiò per l'idea di Ditto. -Oh, vedo doppio! Due Bulbasaur, ma chi dei due sarà quello originale?- Lei e i suoi Pokémon giocarono per qualche minuto, poi la giovane ordinò a Ditto di trasformarsi in Diglett e di usare Fossa per uscire dalla grotta. Intanto fece rientrare Bulbasaur nella sua Pokéball, per farlo riposare.

Dopo dieci minuti, Serena e Ditto erano fuori dalla Grotta Diglett. Era notte inoltrata.
-Grazie, Ditto. Sei stato bravissimo.- Fece rientrare Ditto nella sua sfera, poi riprese il viaggio per Plumbeopoli. Dopo quella breve avventura nella grotta, aveva fame. Così, appena arrivata a Plumbeopoli, si diresse al Centro Pokémon della città.
A differenza di quello di Smeraldopoli, questo è decisamente più piccolo. Spero che non salti in aria, pensò Serena, appena arrivata davanti all'edificio. Entrò. Si diresse dall'infermiera Joy, che la accolse con un sorriso.
-Salve! Ti trovi in un Centro Pokémon. Qui rimettiamo in sesto i Pokémon stanchi. Vuoi far risposare la tua squadra?-
-Sì, per favore.- Serena diede le sue due Pokéballs all'infermiera.
-Ok, prenderò la tua squadra per rimetterla in sesto. Nel frattempo puoi riposarti e fermarti nel punto di ristoro. Ti chiamerò appena i tuoi Pokémon saranno in forma. Il tuo nome?-
-Serena.-
-Bene, Serena.- L'allenatrice vide il punto di ristoro indicato dall'infermiera Joy e ci andò.
Mangiando tranquilla il suo pasto, sentì, da dietro, due allenatori chiacchierare.
-Allora, Leon, hai provato a battere Brock, il Capopalestra?-
-Purtroppo no, Zach, quello è un osso duro. E meno male che è specializzato nel tipo Roccia.-
-Chissà se ci sarà qualcuno che riuscirà a sconfiggerlo.- I due, scoraggiati, vennero interrotti da Serena.
-Scusate, ho sentito per caso il vostro (breve) discorso. Ditemi, davvero questo Capopalestra è di tipo Roccia?-
Leon rispose all'allenatrice. -Specializzato nel tipo Roccia, prego. Esatto. Brock è imbattibile.-
-E se lo sfidassi io?- Serena fece una scommessa. I due allenatori erano sorpresi. Però Leon, convinto, decise le regole.
-Facciamo così, se riesci a battere Brock, ti do 1000 Pokéyen, altrimenti li darai a me. A prima vista sembri tosta, ragazzina. Che ne dici, accetti?-
Serena sorrise con sfida a Leon. -Accetto. Io mi chiamo Serena.-
-Io sono Leon, piacere.- I due si strinsero la mano.
-Io invece sono Zach.- I tre risero e chiacchierarono insieme per il resto della serata.

Il mattino dopo, Serena, Leon e Zach andarono insieme alla Palestra. A differenza di Serena, che era bassina a causa dei suoi 10 anni di età, i due allenatori erano più alti. Leon aveva i capelli corti e mossi, mentre Zach li aveva verdi e leggermente lunghi. Entrambi indossavano una felpa e bermuda o semplici jeans con scarpe da corsa. Così si potevano spostare da una città all'altra.
Serena era un po' nervosa per la lotta. Ma Leon la spronò per incoraggiarla.
-Che c'è, Serena? Hai paura?-
-Il fatto è che... questa è la prima volta che sfido un Capopalestra, ecco tutto.-
-Beh, ci siamo noi.- Zach appoggiò la mano destra sulla spalla sinistra dell'allenatrice, sorridendole. Ma Serena rispose con sarcasmo.
-Questo non è molto confortante.- I due risero alla sua battuta, e insieme entrarono nella Palestra.
Appena entrati, le porte della Palestra si chiusero di colpo. Dal buio più totale, si accese una luce che introdusse il Capopalestra, Brock.
-Benvenuti. Io sono Brock, il Capopalestra di Plumbeopoli. Sono specializzato nel tipo Roccia. Chi di voi tre intende sfidarmi?-
Serena, spaventata, fece un passo indietro, ma Zach e Leon, ai lati della piccola, la spinsero avanti. -Lei!- La giovane si girò ai due, offesa. -Però, grazie!-
-Sei tu che vuoi sfidarmi?- Brock richiamò l'attenzione di Serena, che rispose con un timido accenno.
-Come ti chiami?-
-Ehm, Serena.-
-Molto bene, Serena. Accetto la tua sfida!-
Parte la sfida contro Brock, Capopalestra!
Brock manda in campo Geodude!
Serena prese la sfera di Bulbasaur. Vai, Bulbasaur!
-A te la prima mossa, allenatrice!-
-Va bene, Brock. Bulbasaur, Parassiseme!-
Bulbasaur usa Parassiseme! Geodude è pieno di semi!
-Niente male come mossa, ma non basta per battere il mio Geodude.-
Geodude usa Azione!

---
Stooooooooop! Fermiamoci qui, mi piace creare suspence XD
Come andrà avanti la lotta contro il Geodude di Brock? Riuscirà a colpire Bulbasaur? Leon perderà la scommessa o riderà in faccia alla "piccoletta"? Non perdetevi il prossimo capitolo XD
Fine sesto capitolo.
 
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view post Posted on 4/1/2014, 20:01
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Il settimo capitolo è pronto per essere servito! XD Eccolo qui
---
7° capitolo

Geodude riuscì a colpire Bulbasaur, ma Parassiseme gli diede energie, prelevate da Geodude.
-Bene. Frustata!-
Bulbasaur usa Frustata! È superefficace!
Geodude usa Azione!
Parassiseme preleva energie a Geodude! È superefficace!
-A quanto pare ti sto battendo, Brock.- Disse Serena soddisfatta.
-Non è ancora detto, carina.- Brock usa Superpozione! Geodude recupera energie! Serena rimase a bocca aperta. -Ma non vale!- Gli urlò impaziente.
-Lo ha fatto anche con me! Non farti scoraggiare! Stai andando bene!- Leon urlò a Serena. Era chiaro che voleva aiutarla.
-Va bene. Bulbasaur, insisti con Frustata!-
Bulbasaur usa Frustata! È superefficace!
Parassiseme preleva energie a Geodude! È superefficace!
Geodude usa Ricciolscudo! La difesa di Geodude cresce!
Bulbasaur usa Frustata! Ma Ricciolscudo diminuì la potenza di Frustata. È superefficace!
Parassiseme preleva energie a Geodude! È superefficace!
Geodude è esausto!
Ci fu un silenzio di tomba prima che Brock ritirasse Geodude nella Pokéball.
-Però, Serena è riuscita a battere Brock.- disse Zach.
-Non ha ancora finito. È un miracolo se il suo Bulbasaur o l'altro suo Pokémon riescano a battere Onix.- rispose serio Leon.
Bulbasaur, all'improvviso, si illuminò. Serena non capiva cosa gli stava succedendo. -Bulbasaur! Che ti succede?-
-Non ti preoccupare, Serena. Si sta solo evolvendo. È normale.- Brock rispose all'allenatrice.
Bulbasaur si è evoluto in Ivysaur! Congratulazioni! Serena era incredula a quello che aveva visto. Il suo Pokémon si è evoluto!
-Bulbasaur, cioè Ivysaur, ti sei evoluto. Sei meraviglioso!- La ragazzina corse verso il suo Pokémon per abbracciarlo. Brock la interruppe.
-Allora? Possiamo andare avanti con la lotta?-
-Oh, certo. Utilizzo ancora Ivysaur!-
-Molto bene.- Brock lanciò la sua Pokéball.
Brock manda in campo Onix!
Serena, a bocca aperta, ammirò il Pokémon di Brock. -Wow. È grandissimo.- Ma il Capopalestra interruppe ancora la giovane.
-Ti impressioni molto facilmente, vedo. Visto che non hai ancora fatto la prima mossa, cominciamo noi. Onix, attacca!-
Onix usa Azione!
-Ivysaur, schiva!- Ma non riuscì a schivare che venne colpito in pieno. Brutto colpo!
Ivysaur è esausto! -No, Ivysaur! Va bene, rientra!- Serena, rassegnata, ritirò il suo Pokémon nella sua Pokéball. -Sei stato bravissimo, ora riposati. Te lo sei meritato.- Serena mandò in campo Ditto.
Vai Ditto!
-Serena... ha... un Ditto?!- Zach e Leon rimasero sorpresi alla vista di quel Ditto. Serena li sentì.
-Sì, avete problemi?- Gli urlò contro arrabbiata.
-No, no, tranquilla!- I due erano imbarazzati per essere stati rimproverati da una bambina.
Onix usa Stridio! Diminuisce la difesa di Ditto!
-Ditto! Trasformati in Squirtle!-
Ditto usa Trasformazione! Ditto si è trasformato in Squirtle! Tutti rimasero sorpresi. Come?! Serena spiegò in fretta. -Ditto può trasformarsi in Pokémon diversi da quelli che sfida. Però non fateci caso! Fate finta che ho uno Squirtle e facciamola finita!-
-D'accordo. Onix, usa Legatutto!-
Onix usa Legatutto! Ditto (da Squirtle) è stato intrappolato da Onix.
-Resisti, Ditto!- Serena gli urlò preoccupata. Non voleva che Onix facesse del male al suo Pokémon, poi le venne un'idea. -Ci sono! Ditto, usa Bolla per liberarti!-
Ditto (da Squirtle) usa Bolla! È superefficace! Ma non bastò per liberarsi.
Ditto (da Squirtle) è ancora intrappolato!
-Vai, Onix! Azione!-
Onix usa Azione! Il povero Ditto venne colpito da legato.
-Insisti con Bolla!-
Ditto (da Squirtle) usa Bolla! È superefficace! Finalmente Squirtle è riuscito a liberarsi!
-Onix, non fartelo scappare! Usa di nuovo Legatutto!-
Onix usa Legatutto! Ditto (da Squirtle) evita l'attacco!
Serena urlò con tutte le sue forze. -Ora! Pistolacqua!-
Ditto (da Squirtle) usa Pistolacqua! Brutto colpo! È superefficace!
Onix è esausto!
Serena ha avuto la meglio su Brock, Capopalestra!
-E' meglio se cominci a sganciare la grana, amico.- Zach spronò Leon a muoversi. Non poteva crederci. Serena aveva vinto contro il suo primo Capopalestra, e aveva vinto anche la scommessa.
-Sììì! Abbiamo vinto! Bravissimo, Ditto!- Serena corse incontro a Ditto, che tornò nella sua forma originale. La giovane abbracciò forte a sé il suo Pokémon, entrambi contenti e soddisfatti per la lotta. Brock ritirò Onix nella sua sfera, poi andò a congratularsi con Serena.
-Brava, Serena. Dimmi un po', da quanto tempo ti alleni?-
-Beh, io ho Ditto da questo Natale, ma mi sono messa in viaggio da pochi giorni.- Rispose Serena sorridendo.
-Davvero niente male, per una principale. Complimenti! Tieni, ti sei meritata la Medaglia Sasso.- Brock porse la medaglia a Serena, che accettò con piacere, poi riprese a parlare. -Ora dimmi, cosa hai intenzione di fare?-
-Pensavo di proseguire il viaggio.-
-Allora ti consiglio di andare a Celestopoli.- Disse Brock. -Fossi in te ci andrei, e vorrei anche viaggiare come fai tu, ma non posso lasciare la Palestra, né tanto meno i miei fratellini.- Le parole malinconiche del Capopalestra fecero intristire Serena, che cercò di confortarlo.
-Mi dispiace tanto.-

Era pomeriggio, quando Serena, Zach e Leon, appena usciti dalla Palestra, terminarono la scommessa. Leon diede i Pokéyen a Serena, e Serena qualche consiglio ai suoi nuovi amici.
-Ammetto che la tua lotta è stata davvero coinvolgente. Niente male per una piccoletta come te.- disse Leon prendendo in giro la giovane, che però si arrabbiò. -Come mi hai chiamato, stangone?-
-Piccoletta, e lo sottolineo.-
-Davvero?!- Serena rincorse Leon, che la prese ancora più in giro. -Fermati! Ti devo picchiare!-

La mattina dopo i tre si salutarono con un filo di tristezza.
-Pensate che ci rivedremo un giorno?- disse Serena.
-Sicuro, Serena! Potremo rivederci alla Lega. Noi resteremo ancora un po' qui, appena Leon batte Brock andremo a sfidare i Capipalestra restanti.- rispose Zach, commosso di lasciar andare l'amica. La giovane, poi, si rivolse a Leon.
-Leon?- Il ragazzo non riusciva a parlare. Era troppo nervoso e imbarazzato per salutare la piccola.
-Beh, non fa niente, adesso devo andare. Mi raccomando, statemi bene, ragazzi.- Serena, con un sorriso malinconico, si congedò dai suoi amici e se ne andò a testa bassa.
Leon, vedendo l'allenatrice andarsene tristemente, ebbe il coraggio di urlarle -Buona fortuna, piccoletta!-. Serena si girò verso di lui e lo salutò con un sorriso maligno. Te la farò pagare, stangone!, pensò.

---
Beh, è andata bene. Ma non è finita qui! La storia continua, e vi dirò,
ci vediamo alla Lega! XD

Fine settimo capitolo.
 
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view post Posted on 5/1/2014, 20:36
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è pronto il nuovo capitolo. premessa: da questo capitolo cominceranno ad intensificarsi i momenti più seri. inoltre, ho velocizzato il tempo per non rendere monotona la storia. ecco, volevo solo avvisare. buona lettura.
---
8° capitolo

Nel corso del suo viaggio, Serena affrontò molti ostacoli: passò per il Monte Luna, ma non poté assistere al rituale dei Clefairy; incontrò le Capopalestre di Celestopoli che però le diedero subito la Medaglia Cascata senza neanche sfidarle; vide il suo Ivysaur evolversi in un Venusaur; usò il Supertreno che la portò a Fiordoropoli, nella regione di Johto, ma tornò in fretta a Zafferanopoli per paura di perdersi; salì sulla Torre Pokémon a Lavandonia, spaventandosi e piangendo vedendo le numerose tombe dei Pokémon deceduti; dovette cambiare strada poiché si trovò davanti ad uno Snorlax dormiente; rischiò di perdere i suoi Pokémon per sempre a causa di Cassidy e Butch, due membri del Team Rocket; andò alla Zona Safari, ma non riuscì a catturare nessun Pokémon; affrontò due volte il mare per andare e tornare dalle isole Cannella; dovette risolvere il folle enigma di Blaine, il Capopalestra locale. Inoltre, sfidò tutti i Capipalestra battendoli uno alla volta con molta grinta. Serena, Ditto e Venusaur, nel corso di pochi mesi, erano diventati una grande squadra.

Era metà autunno, quando cominciò la Lega Pokémon, che si disputò ai piedi del Monte Argento. Serena arrivò in tempo per iscriversi, e non fece lo stesso che scoprì che i suoi amici e rivali Zach e Leon la aspettavano da giorni.
-Ce ne hai messo di tempo per arrivare, eh?- Zach rimproverò scherzosamente la giovane allenatrice, che, sempre “scherzosamente”, diede un pugno al braccio del ragazzo.
-Dimmi, dov'è Leon? Devo fare un discorsetto anche con lui.- disse Serena mentre si scroccò le dita. Zach le rispose sofferente per il dolore al braccio causato dalla giovane. -È di là- Le indicò un bar, dove c'era Leon seduto al bancone. Serena si avvicinò a lui in punta di piedi, giusto per fargli una sorpresa. Gli arrivò alle spalle, ma si rese conto che Serena era troppo bassa per fargli il giochetto di coprirgli gli occhi con le mani. In effetti, con lo sgabello da bar, Leon era ancora più alto.
Forse sono davvero una piccoletta, ma questo non mi fermerà di certo, pensò. Infatti ebbe un'altra idea.
-AHI!- Fece saltare Leon dallo sgabello alto grazie allo scossone alla schiena. Leon, dopo aver ripreso coscienza, si girò lentamente verso Serena fulminandole lo sguardo.
-Ciao Leon.- Serena aveva le mani appoggiate ai fianchi, guardava Leon con un atteggiamento di sfida. -È da un po' che non ci si vede, eh, stangone?-
-Vedo che non hai perso lo spirito d'iniziativa nel prendermi in giro, piccoletta.-
-Sono contenta che anche tu non l'abbia perso. Cominciavo a preoccuparmi.-

Era sera, quando, dal telefono, Grace chiamò Serena al Centro Pokémon della Lega. Serena, che era con Zach e Leon a giocare a carte, li lasciò per rispondere. -Ciao, mamma! Come stai?-
“Ciao, tesoro! Io, papà e i ragazzi stiamo bene. Tu?”
-Bene, mamma. Ho fatto un viaggio incredibile! Te lo devo raccontare tutto!-
“Sicuro, tesoro! Ascolta, abbiamo finito il trasloco. Ora manchi solo tu per partire.” Serena abbassò lo sguardo per la tristezza. Si stava dimenticando che doveva traslocare. Un'altra volta. -Ah, giusto.-
“Partiremo tra una settimana.” Grace si accorse che Serena non era molto contenta. “Tesoro, c'è qualche problema?”
-Beh, sì. Vedi, io sono arrivata alla Lega, non posso lasciare tutto.-
“Non hai sentito? Ho detto che partiremo tra una settimana. Beh, visto che sei arrivata fino a qui, ti diamo il permesso di scalare la classifica dei migliori allenatori. Che ne dici?” Grace cercò di consolare Serena con un sorriso sincero. La giovane sforzò un sorriso per gratitudine.
-Grazie, mamma. Farò del mio meglio.-
“Ottimo. Ti guarderemo alla televisione del bar di Biancavilla. Appena avrai perso, verrai a Smeraldopoli, dove io e Petra ti aspetteremo. Va bene?”
-Si, mamma.-
“Buona fortuna, tesoro. Ti amiamo tutti.”
-Vi amo anch'io. Ciao.- Serena chiuse la chiamata lentamente, e rimase per qualche istante davanti allo schermo del telefono con la testa china e i pugni chiusi appoggiati alle sue gambe. Non voleva lasciare Kanto. Non voleva lasciare i suoi nuovi amici, Leon e Zach. Non poteva permettersi di non consegnare a quel bambino del campo estivo, Ash, il suo fazzoletto. Ash, arrossì sorridendo, quel bambino di cui mi sono presa una cotta semplicemente con un aiuto, un sostegno e uno sguardo amichevole. Poi si ricordò della frase di sua madre. -Il destino riserva molte sorprese.- Forse voleva dire che un momento all'altro lo avrei rincontrato, probabilmente in una situazione un po' imbarazzante. Anche se il futuro lo decidiamo noi, non vuol dire che non debbano esserci degli imprevisti nel corso della nostra vita, che siano buoni o cattivi.
In quel momento, Serena si rese conto che stava crescendo, stava maturando psicologicamente. Senza che lo abbiano fatto i continui traslochi in precedenza. Si sentì più forte, dopo le occasioni sprecate per tentare di restituire un fazzoletto, dopo i continui cambiamenti di vita, dopo i duri allenamenti dei suoi Ditto e Venusaur, dopo quel viaggio che le è servito ad imparare a cavarsela con poco. Sì. Serena era diventata più forte. Un altro trasloco stavolta non le avrebbe fatto male, questa volta se la sarebbe cavata con un sorriso.
Zach, preoccupato, era andato a cercare Serena nella sala dei telefoni. Ma se la trovò in piedi in procinto di andarsene. -Serena, perché ci hai messo tanto?-
Ma la giovane allenatrice non gli diede ascolto e se ne andò in silenzio, a testa alta e con lo sguardo fiero. Leon, perplesso, la seguì.

Il mattino dopo, iniziò la Lega. Nel primo turno Serena doveva sfidare un altro allenatore con un solo Pokémon. Per l'occasione scelse Venusaur. Non voleva che l'abilità di Ditto svanisca all'improvviso. Lo batté in pochi minuti, aggiudicandosi il secondo turno. Anche Leon riuscì a battere il suo avversario, con il suo Gyarados.
-È bellissimo il tuo Gyarados!- Serena si complimentò con Leon, che arrossì leggermente.
-Grazie. Beh, sai, allenare Gyarados da Magikarp non è stato affatto facile, ma quando si è evoluto è stata una grande soddisfazione.-
Zach li interruppe. Aveva notato che Serena aveva solo due Pokémon. -Scusa Serena, ma tu quanti Pokémon hai?-
-Due. Perché?- Serena rispose perplessa alla domanda. Non capiva perché Zach le aveva chiesto una cosa del genere. I due allenatori si guardarono preoccupati, e Serena, notando la loro agitazione, domandò sospettosa -C'è qualche problema?-. Zach esitò a parlare, poi rispose.
-Ecco, vedi, non so se ne sei venuta a conoscenza. Ma il regolamento stabilisce che tu devi avere almeno sei Pokémon per sfidare la Lega. Capisci?-
-... Sul serio? Ma nessuno mi ha detto niente finora.-
-Ecco, ti pareva.- Zach parve rassegnato. Serena si rese conto che non le era servito tutto il duro allenamento con soli due Pokémon. A meno che...
-Ragazzi, ascoltate. I miei Pokémon sono fortissimi! Potremmo arrivare al prossimo turno anche se servono tre Pokémon.-
-Non vuol dire niente, piccoletta- intervenne serio Leon. -Sono sicuro che se batterai il prossimo avversario verrai squalificata. Nessuno può vincere la Lega con un solo Pokémon.-
-Ma io ne ho due! E sono sicura che non mi squalificheranno mai. I miei Pokémon sono forti. E basta.- Serena era convinta di quello che diceva. Si sentiva ottimista.

-Nidoking non è più in grado di lottare! Vince Lapras!- L'arbitro decretò la vittoria a Ditto, che tornò nella sua forma originale. Serena non stava più nella pelle. I suoi Pokémon avevano battuto i Pokémon dell'avversario. Già si sentiva in testa la fatidica frase--
-La lotta è stata aggiudicata a Paul.- Serena si sentì impallidire. Non era quello che voleva sentire! -La sfidante Serena è stata squalificata per un'infrazione al regolamento!-
-Io l'avevo detto, ma quella impertinente non mi ha dato ascolto.- Disse seriamente Leon all'amico. -Così impara la lezione.- Zach, in silenzio, guardò la scena e l'allenatrice.
Paul, in silenzio, ritirò il suo Pokémon e se ne andò, come un'ombra. Serena si sedette, sulle sue ginocchia, sulla terra. Non poteva crederci. L'avevano squalificata. Ditto la raggiunse e tentò di salirle sulle sue gambe per abbracciarla, ma Serena, senza pensarci, lo ritirò nella sua sfera in silenzio. Era visibilmente scossa.

---
Non voglio fare commenti, sarebbe brutto. Al prossimo capitolo.
Ah, dimenticavo, ho messo Paul per un cameo, ve ne siete accorti? (seppur lo odio) XD, beh, basta, me la filo.

Ah, mi ero scordata anche che la Lega che Serena sta disputando (o che ha disputato, come volete) NON è quella in cui sta disputando Ash, prima che cominciate a pensare "Eh, ma perché Serena non vede Ash?". Capito? In breve: Serena partecipa PRIMA alla Lega, Ash dovrebbe essere ancora in viaggio. Bene, chiudo questa parentesi e fuggo.

Edited by Ellen. - 5/1/2014, 21:04
 
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view post Posted on 6/1/2014, 21:08
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-E' davvero strano ammetterlo, ma avevi ragione, Leon. Mi hanno squalificata.- disse Serena con la testa china. Si vergognava di dire ciò che pensava. -E la cosa peggiore è che mi hanno umiliata davanti a tutti.-
Zach abbracciò Serena, giunta al culmine di versare lacrime amare, mentre Leon rispose. -Non ci si comporta così. Ti hanno squalificata davanti al mondo. Sono arrabbiato per te.- Serena pianse sul petto di Zach, mentre i due cercarono di confortarla e consolarla con quanto poterono. Zach le diede un fazzoletto di carta.
-Su, cara, non piangere sul Latte Mumu appena versato. Ormai è fatta. Ora quello che devi fare è guardare avanti con il sorriso sulle labbra.- Ma Serena si strinse ancora di più a Zach, togliendogli il respiro. Leon tentò da dietro di allentare la presa della giovane, poi Zach si liberò dall'abbraccio di Serena. Aveva gli occhi rossi e ancora pieni di lacrime, e il naso rosso. Dal viso scendevano molte lacrime. D'istinto coprì il viso con le mani, e urlò piangendo. Si piegò coprendosi con i suoi capelli biondi.
Zach mostrò a Leon la felpa tutta bagnata di lacrime, perciò quest'ultimo decise di far smettere alla giovane di piangere. La fece sedere su un sofà davanti a lui.
-Stammi a sentire, Serena. Quando ci siamo conosciuti agivi come una ragazzina curiosa, testarda, grintosa, ed eri una bella testa calda. Che fine ha fatto quella Serena? Dimmelo.- Serena non disse niente, però smise di piangere. Ma aveva ancora le mani e i capelli che le coprivano il viso. Zach non credeva ai suoi occhi.
-Voglio sapere dove si trova la vecchia Serena, così la andrò a trovare e a prenderla in giro.- Serena, nascosta dalle mani, iniziò a ridere, piano piano.
Leon insistette, e Serena pian piano si riprese alle parole del ragazzo. Tolse le mani dal suo viso e si spostò da sola i capelli davanti. Si sforzò ad alzare la testa, e guardò Leon con un debole sorriso, pian piano allargatosi. Il viso era rosso per il pianto. Prese un fazzoletto qualsiasi e si asciugò gli occhi, incoraggiata dai due allenatori. Li ringraziò con una voce flebile, si alzò e se ne andò. Zach e Leon non capivano cosa voleva fare.
-Serena, dove vai?- Serena rispose con una voce debole, ma i due non capirono. La raggiunsero correndo. Leon cercò di fermarla.
-Cos'hai detto? Dov'è che vai?-
-Vado a Smeraldopoli. Mamma mi aspetta lì.-
-E non ci abbracci per salutarci?- Zach aprì le braccia per incoraggiarla ad un altro abbraccio.
-Ma ti ho già bagnato la felpa. Non è abbastanza?-
-No. Prima ci salutiamo come si deve.- Serena, con le lacrime agli occhi, corse verso i due ragazzi per abbracciarli.
-Ci mancherai, Serena. Molto.-
-Anche voi, ma ora devo andare. A presto.- Serena si liberò dall'abbraccio per andarsene, ma Leon la fermò un'altra volta. Per stringerle la mano.
-A presto. Serena.-

La giovane percorse a piedi tutta la discesa dalla Lega a Smeraldopoli. Era quasi passato il tramonto quando, vicino al Centro Pokémon in costruzione, la madre, Petra e il professor Oak la stavano aspettando. Serena, vedendoli da lontano, decise di fare l'ultimo pezzo di strada correndo per salutarli ed abbracciare la mamma e la sorella.
-Ciao mamma! Ciao Petra! Salve, professore!- I tre erano contenti di rivedere la piccola, che le fecero molte feste.
-Tesoro! Che bello rivederti, dopo tanto tempo! Ma guardati, sei cresciuta molto, non è vero, Petra?-
-Vero, mamma. Si vede che il vestito non le sta più.- Petra rise, Serena invece ribattè.
-Ha ha, molto spiritosa.- Grace diede a Serena un cappotto leggero, che indossò subito per il freddo.-
Il professor Oak interruppe il discorso. -Scusate, signore, ma devo parlare con Serena se non vi dispiace.-
-No, professore. Faccia pure.- Grace rispose con gentilezza al professore. Oak si rivolse alla giovane.
-Allora, Serena, com'è andato il viaggio?-
-Benissimo, professore. Peccato che io lo debba terminare così, perché ho vissuto un'avventura incredibile.-
-Già, è un vero peccato. Però potresti viaggiare anche per la regione di Kalos, visto che ti trasferisci lì. Purtroppo, essendo una regione lontana, non recepisco spesso informazioni aggiornate e ben dettagliate, quindi non ti posso dire chi è il professore della regione.-
-Non fa niente, professore. Lo saprò semmai avessi l'intenzione di viaggiare di nuovo.-
-Va bene, Serena.- In quel momento la giovane tirò fuori il suo Pokédex per consegnarlo al professor Oak.
-Tenga, professore. Non sono riuscita a completarlo, magari qualche altro allenatore lo potrà fare al posto mio.-
Il professore, con fermezza, non lo volle, ma si fece convincere, e si riprese il suo Pokédex. I due ripresero a parlare per poco, quando da lontano arrivò un taxi. Grace fece il gesto per richiamarlo, e il taxi si fermò davanti a loro.
-Beh, che dire, arrivederci, Serena. Spero di rivederti, un giorno.-
-Anch'io, professore. Mi saluti anche suo nipote.- La giovane fece l'occhiolino con il sorriso sulle labbra. Il professore ricambiò.
-Lo farò, cara. Buon viaggio a te e alla tua famiglia.-
-Grazie.- Serena salì per prima nel taxi, mentre la madre e Petra salutarono con cordialità il professore, poi salirono anche loro. Serena si rattristì subito. Come poteva essere passato tutto così in fretta? Sembrava ieri quando partii con i miei fidati Pokémon, pensò.
Il taxi partì subito per l'aeroporto di Smeraldopoli. Mentre Serena guardava pensierosa fuori dal finestrino del mezzo, sua madre e sua sorella parlarono del volo.
-Allora, papà ti ha detto quando parte l'aereo, mamma?-
-Sì, Petra. Ha già consegnato le valigie, ora aspettano noi per il check-in, e dovremmo partire all'incirca alle 8.-
-Quindi tra due ore. Beh, siamo in perfetto orario.-
-Già.-
Serena non aveva sentito il loro discorso, era troppo occupata a ricordare il suo viaggio per la regione. Da piccola non aveva mai fatto un viaggio del genere, e aveva fatto bene ad affrontare questa avventura prima del trasloco. In parte si sentiva soddisfatta, ma dall'altra no. La sua avventura non poteva finire così.

La piccola non si accorse del tempo che passò pensando, che si trovò già all'aeroporto di Smeraldopoli. Le tre uscirono in fretta e si diressero velocemente all'imbarco, dove c'era il resto della famiglia che le aspettava.
Fecero immediatamente l'imbarco e salirono sull'aereo. Serena aveva il posto vicino al finestrino, vicino a lei si mise Petra. -E mamma?-
-Si siede con Donna. Ma non ti preoccupare, Serena. Ci sono io.-
-Ma io volevo la mamma...-
-Scusa...- Petra le fece un mezzo sorriso imbarazzata, mentre la piccola abbassò la testa. Sua madre non poteva fare una cosa del genere. Le aveva promesso di starle vicino in aereo, così le raccontava il viaggio.
-Se si tratta del tuo viaggio, posso sempre ascoltarti io. Ti va?- Petra le interruppe i suoi pensieri. Voleva essere gentile con la sua sorellina. Ma Serena esitò. -Non lo so, Petra.-
-Vabbè, fai come vuoi. Se me lo vuoi raccontare, io sono qui. Non mi offendo.-
“I gentili signori a bordo sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Tra qualche istante il comandante di volo inizierà con la procedura di decollo. Preghiamo ai signori il massimo silenzio per permettere al comandante di effettuare il decollo in tutta sicurezza. Grazie.”
Serena, per noia, aprì lo zainetto e sentì qualcosa di umido. Lo tirò fuori e si accorse che era il fazzoletto di Ash. Lo aveva usato per asciugarsi le lacrime. No! Me n'ero scordata! Dovevo consegnare il fazzoletto! Ma l'aereo cominciò a prepararsi per la partenza, e decollare. Serena si affacciò al finestrino. Tutto si muoveva, prima lentamente, poi velocemente. Infine l'aereo si alzò in volo.
Oh, no. Troppo tardi.

Addio, Kanto.

---
E qui si chiude l'era Kanto. Ma non è finita.
Avviso che per qualche giorno farò una pausa. Sto mettendo in piedi i capitoli, e intanto, tenterò di fare anche qualcos'altro XD ormai sono finite le feste.
Fine nono capitolo
 
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